Vivere nel mondo di oggi significa confrontarsi continuamente in modo consapevole o inconsapevole con centinaia di stereotipi.
Gli stereotipi sono delle nozioni preconcette riferite, solitamente, ad un gruppo specifico quanto ristretto di persone. Molti stereotipi sono di natura razzista, sessista o omofoba. Non vi è mai capitato di sentir dire che gli irlandesi sono degli ubriaconi, o che gli stranieri sono tutti dei malviventi o, ancora, che le donne non sono capaci di guidare? Questi sono tutti tipi di stereotipi negativi; si parla spesso di stereotipi negativi, ma ce ne possono essere anche di positivi – ad esempio, lo stereotipo che afferma che i bambini asiatici siano i più bravi a scuola. Un problema – tra i tanti problemi che si hanno con questo tipo di preconcetti – è che, nonostante possano risultare veritieri qualche volta, ciò non vale sicuramente per tutti i casi.
Così scontati da divenire nel tempo persino proverbi: “donne al volante pericolo costante” e ci fanno dimenticare la realtà e cioè che i dati statistici indicano che le donne sono coinvolte in incidenti in percentuali minore rispetto agli uomini e in tipologie di incidenti con un grado di gravità inferiore.
Quindi?
Quindi lasciamo che la nostra vita sia condizionata da modi di dire che hanno le loro radici in eventi passati e lontani e sopratutto in idee di altre persone che nemmeno abbiamo conosciuto.
Come semplificare e uscire dagli stereotipi è una chiave importante per essere liberi e rendere libere le persone attorno a noi: figli, compagni di viaggio, persone con le quali abbiamo legami affettivi più o meno intensi o addirittura con il vicino della porta accanto.
Vieni a Conoscere la nostra proposta per accorgerci come parole, emozioni e comportamenti condizionano i nostri approcci agli stereotipi in famiglia e non solo. Anna Caliri e Claudia Poppi saranno a disponibili per chiarimenti e domande in occasione del corso di una giornata “Genitori si diventa”
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Vogliamo approfondire un pò questo tema che rientra negli automatismi con i quali ci rapportiamo con gli altri e con noi stessi. Ebbene si…quante volte releghiamo noi stessi a categorie di persone e comportamenti senza nemmeno rendercene conto?
Apriamo così l’argomento stereotipi.
Prima osservazione
Seconda considerazione
Conferma dopo conferma si crea e rafforza la convinzione.

Ve ne racconto una forte tra etichette e stereotipi.
Un bambino assiste praticamente al suicidio del padre. Entra in casa e lo trova in fin di vita. Da quel giorno a scuola e non solo è “il figlio dell’impiccato”. Non male come etichetta. Probabilmente non arriveremo mai ad esprimerci così ma quanti altri stereotipi e quali altre etichette mettiamo a noi stessi e ai nostri figli?
Agevoliamo le relazioni con gli altri o creiamo barriere attraverso le parole?
Concludiamo cosi, sempre perché amiamo i vocabolari, riprendendo questi significati e le origini di questa parola che dal francese stéréotype, neologismo del tipografo Firmin Didot, indicante il metodo di stampa da lui brevettato nel 1795; composto dal greco stereos duro, rigido e da typos impressione.
Evitiamo di fermarci alle prime impressioni
Tutto ciò ci da strumenti per aumentare la comprensione della parola e del suo significato condiviso e diffuso.
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1.aggettivoRelativo al sistema di riproduzione per stereotipia: lastre s.; edizione s.; fig., a proposito di una ripetizione o di una fissità immutabile: i soliti discorsi s. (più com. stereotipato).
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2.sostantivo maschileIn psicologia, qualsiasi opinione rigidamente precostituita e generalizzata, cioè non acquisita sulla base di un’esperienza diretta e che prescinde dalla valutazione dei singoli casi, su persone o gruppi sociali.
Vieni a Conoscere la nostra proposta. Anna Caliri e Claudia Poppi organizzano il workshop di una giornata “Genitori si diventa” proprio per aiutarti a svincolarti da stereotipi ed etichette Iscriviti qui.